Ansia-Panico
tendenze contrarie

 Cosa sono gli attacchi di panico?


 Gli attacchi di panico sono la risposta adattativa del nostro organismo a fronte di una situazione che interpretiamo come minacciosa e che richiede una risposta da parte nostra per metterci al sicuro. Quando percepiamo che siamo in una situazione di pericolo, si attiva il nostro sistema nervoso simpatico, che ci prepara per dare una risposta di fuga o di attacco.

Immaginiamo che all’improvviso ci troviamo dinnanzi ad una minaccia, come l’essere divorati da un predatore. Il nostro cuore comincia a pompare sangue con più forza affinché arrivi ai nostri muscoli, cominceremo ad iperventilare per avere disponibile l’ossigeno nelle nostre cellule, si fermeranno processi come la digestione, per focalizzare tutta la nostra energia nel difenderci; tutto ciò servirà per essere pronti ad attaccare o fuggire.

 Questa risposta fisiologica adattativa può verificarsi in situazioni in cui la minaccia non è cosi evidente come la presenza di un predatore che ci vuole attaccare. Persino se il nostro cervello l’interpreta come pericolosa e risponda nello stesso modo. Quando la risposta non si adatta ad una richiesta del nostro ambiente genera un intenso malessere è diventa necessario considerarlo.

 Cosa si può fare se soffri di un attacco di panico o ansia?

 Se all’improvviso stai soffrendo di una crisi di ansia puoi mettere in pratica alcune sequenze di condotte che ti aiuteranno ad alleggerirlo ; identifica cosa stati sentendo durante l’attacco di panico e ricorda che si tratta di una sensazione passeggera che può durare solo alcuni minuti, il fatto di saper che quel che ti succede è una risposta fisiologica adattativa può aiutarti ad interpretare la reazione del tuo organismo in modo meno minaccioso.


 Cerca uno spazio sicuro dove sentirti comodo nel luogo in cui ti trovi, finché la tua attivazione fisiologica diminuisca , può aiutarti sederti oppure distenderti.

Se sei impegnato in un compito particolare come guidare una macchina oppure cucinare, interrompila per alcuni minuti affinché ti possa sentire meglio.

 La respirazione accelerata fa sicché il livello di ossigeno e di diossido di carbonio producano uno scompenso nel tuo organismo provocando segni come giramenti di testa, per tanto può aiutare respirare all’interno di una busta , cerca di respirare profondamente ed ogni volta più lentamente, attraverso la respirazione puoi controllare l’attivazione e ridurre man mano la frequenza cardiaca.

 Se l’attacco di panico è molto intenso puoi consultare un servizio medico di urgenza dove ti aiuteranno a superare od alleggerire questi momenti di crisi.

Se gli attacchi di panico appaiono frequentemente con un’intensità molto elevata è importante consultare lo psicologo che ti aiuti ad esplorare capire e trattare questo problema.


 Come comprendiamo gli attacchi di panico ?


 Come abbiamo detto sopra, sono una risposta naturale del nostro corpo ma che appare incongrua alla situazione . Alcune persone interiorizzano che il mondo è un luogo ostile minaccioso e che loro non hanno risorse per farvi fronte così dinanzi a diverse situazioni, appare in maniera quasi automatica una risposta fisiologica per metterci in salvo.

 Attraverso la psicoterapia  possiamo dare un nome a questa reazione , comprendere il senso ed analizzare come ci rappresentiamo nel mondo e a noi stessi perché questa reazione di allarme possa cominciare a cedere. Attraverso una adeguata comprensione di ciò che ci succede possiamo sviluppare un adeguata regolazione emozionale ed una lettura diversa delle domande di pericolo del nostro ambiente.

 E’ importante realizzare questo compito accompagnati da un professionista in cui abbiamo posto la nostra fiducia che ci conosca e ci orienti e riesca ad interpretare ciò che sentiamo, e ci aiuti a trovare il modo migliore per sentirci bene .


 Come trattiamo gli attacchi di panico ?


 Per il trattamento degli attacchi di panico è necessario fare un adeguata psico educazione sulla reazione del nostro corpo, cosi facendo la persona via via prenderà coscienze di quello che succede e avrà una maggior sensazione di controllo sul suo problema.

 Allo stesso modo che trattiamo gli altri disagi psicologici, consideriamo gli attacchi di panico tenendo conto della singolarità dell’individuo che ne soffre. Sostenuti da un vincolo sicuro, di fiducia e libero giudizio, analizziamo le sue idee sul mondo , ciò che costituisce la persona e le spiegazioni che da a queste reazioni. 

Questo lavoro di dare senso e mettere in discussione le idee che ha interiorizzato la persona (prima fase del programma) permetterà aumentare la sensazione di controllo e di dare più risorse personali per poter far fronte alle “minacce” , affinché un po' alla volta, diminuisca la risposta automatica agli attacchi di ansia / panico.

Successivamente, si identificano i “pensieri catastrofici” e si identificano le varie associazioni che l’individuo ha “costruito” nel corso del tempo e che determinano il “corto circuito” ovvero la crisi. In questa fase esplorativa si mettono in evidenzia i vari fenomeni che accompagno l’insorgere degli attacchi.

L’intervento è articolato in varie fasi ed è alla portata di tutti; ci vuole una sana motivazione, perseveranza e sano ottimismo. I risultati prima o poi arrivano.

Nei casi in cui c’è la presenza di depressione a completare il quadro, è necessario disattivare le convinzioni – credenze che mantengono bloccato l’individuo privandolo d’iniziativa e del coraggio necessario per affrontare (coping) le situazioni ansiogene.

Cosa si può fare se soffri di un attacco di panico o ansia? Alcuni consigli di base.

Se all’improvviso stai soffrendo di una crisi di ansia puoi mettere in pratica alcune sequenze di condotte che ti aiuteranno ad alleggerirlo ;


1.- identifica cosa stati sentendo durante l’attacco di panico e ricorda che si tratta di una sensazione passeggera che può durare solo alcuni minuti, il fatto di saper che quello che ti succede è una risposta fisiologica adattativa può aiutarti ad interpretare la reazione del tuo organismo in modo meno minaccioso.

2.- Cerca uno spazio sicuro dove sentirti comodo finché la tua attivazione fisiologica diminuisca, può aiutarti sederti oppure distenderti.

3.- Se sei impegnato in un compito particolare come guidare una macchina oppure cucinare, interrompila per alcuni minuti affinché ti possa sentire meglio.

4.- La respirazione accelerata fa sicché il livello di ossigeno e di diossido di carbonio producano uno scompenso provocando segni come giramenti di testa, per tanto ti può essere di aiuto respirare all’interno di una busta per evitare tale scompenso, cerca di respirare profondamente ed ogni volta più lentamente, attraverso la respirazione puoi controllare l’attivazione e ridurre man mano la frequenza cardiaca.

5.- Se l’attacco di panico è molto intenso puoi consultare un servizio medico di urgenza dove ti aiuteranno a superare od alleggerire questi momenti di crisi.

6.- Se gli attacchi di panico appaiono frequentemente con un’intensità molto elevata è importante consultare lo psicologo che ti aiuti ad esplorare capire e trattare questo problema.



Il disturbo di ansia generalizzata.


Se senti che:


Sei nervoso o agitato quasi tutto il tempo,

Senti qualcosa dentro di te che no ti lascia in pace

Ti preoccupi per molte ragioni diverse costantemente e avverti che lo fai più delle altre persone del tuo ambiente.

Sei in uno stato di allarme come se qualcosa di brutto potesse accadere in qualsiasi momento

Reagisci di soprassalto davanti a situazioni che ti sorprendono minimamente .

Immagini di continuo situazioni negative che potrebbero accadere a te od alle persone più vicine a te.

Avverti ansia quando lo immagini , di solito hai delle contratture muscolari dovute ad uno stato di tensione,

hai sensazioni fisiche sgradevoli come: difficoltà a deglutire, pressione all’addome, pressione sulla testa.

Hai difficoltà a conciliare il sonno e mantenerlo in modo costante e riparatore.


Può darsi che tu stia soffrendo di quello che noi conosciamo come un disturbo di ansia generalizzata.


Per poter pensare a questa diagnosi, questi sintomi devono avere una durata di almeno di sei mesi e non devono essere associati al consumo di sostanze. Può succedere anche che uno stato di allarme generale si è mantenuto costante per diversi anni, per cui riuscire ad individuare quello che sta succedendo (le cause che lo mantengono) diventa un pò più complicato. Se invece abbiamo imparato a vivere con tutto ciò e pensiamo che semplicemente siamo così, è opportuno riflettere circa il costo che suppone vivere in uno stato permanente di ansia.


Se usiamo la metafora di un’ automobile diremo che stiamo spingendo il motore a molti più giri del necessario per muoverla , il costo energetico, il consumo, l’erosione delle varie parti col passare del tempo sarà maggiore.


Qual’è la natura dell’ansia ?


E’ un meccanismo naturale che ci aiuta a vivere, ci attiva in modo automatico di fronte alle difficoltà, per aiutarci a superarle e di fronte ai pericoli che richiedono reazioni immediate diventa particolarmente acuta: il corpo e la mente si attivano per l’attacco o la fuga.

In fin dei conti, sopravvivere è una situazione complicata. Per tanto è normale sentire una certa ansia per esempio davanti ad un esame, in presenza di un incidente, in una attività nuova e sconosciuta .


In altri casi, ci sono alcune persone che, al di là di questa ansia adattativa, sentono un’alta attivazione e malessere di fronte a situazioni concrete che comportano un presunto pericolo: normalmente a livello inconscio. Possono per esempio sentire ansia nelle relazioni con gli altri, in questo caso stiamo parlando di fobia sociale oppure quando si trovano in spazi aperti o affollati allora parliamo di agorafobia, davanti alla possibilità di contrarre una malattia (ipocondria) , ecc.

Come si lavora in psicoterapia in questi casi ?

 Se sappiamo che l’ansia è un meccanismo naturale che insorge in situazioni che possono implicare un rischio soggettivo, dovremmo lavorare su questa base, aiutando il paziente a comprendere, all’interno del suo ragionamento, il perché e come quelle situazioni quotidiane ed  apparentemente inoffensive le sta valutando come minacciose. Attraverso la storia del paziente possiamo conoscere per quale motivo ha sviluppato uno stato di allarme costante e quale funzione ha nella sua vita presente. Non dobbiamo dimenticare che ogni sintomo ha un senso e merita di essere ascoltato .

 D’altro canto, sappiamo che in alcune occasioni l’ansia generalizzata è un modo di mantenere la mente occupata per non affrontare preoccupazioni più profonde e genuine. In questi casi è importante scegliere bene il tipo di terapia, quando uno si sente in allarme costante, ha bisogno di più tempo per far fronte ai propri problemi e solo con una terapia che rispetti il ritmo della persona si può creare il clima necessario per sentirsi al sicuro e per poter cosi iniziare a lavorare sul problema e le dinamiche che lo mantengono.

Come si lavora in psicoterapia in questi casi ?

 

Se sappiamo che l’ansia è un meccanismo naturale che insorge in situazioni che possono implicare un rischio, dovremmo lavorare su questa base, accompagnando il paziente a comprendere, all’interno del suo ragionamento, il perché e come quelle situazioni quotidiane ed  apparentemente inoffensive si stanno valutando come minacciose. Attraverso la storia del paziente possiamo conoscere per quale motivo ha sviluppato uno stato di allarme costante e quale funzione ha nella sua vita presente. Non dobbiamo dimenticare che ogni sintomo ha un senso e merita di essere ascoltato .

 

D’altro canto, sappiamo che in alcune occasioni l’ansia generalizzata è un modo di mantenere la

mente occupata per non affrontare preoccupazioni più profonde e genuine. In questi casi è importante scegliere bene il tipo di terapia, quando uno si sente in allarme costante, ha bisogno di più tempo per far fronte ai propri problemi e solo con una terapia che rispetti il ritmo della persona può creare il clima necessario per sentirsi sicuro e in salvo per cominciare a lavorare.